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Manuel, sedici anni, vive a Catanzaro e sta per finire la quarta ginnasio. Non possiede le parole parlate, ma quelle scritte sì: ha trovato attraverso la scrittura il suo modo di mettersi in comunicazione col mondo. È lui, con grande consapevolezza, a raccontare la sua storia e quella della sua famiglia, e il loro lento aprirsi verso gli altri, anche quando non capiscono o non sanno. Fino a nove anni non ha parlato: semplicemente, urlava il suo malessere al mondo, come faceva la scienziata autistica Temple Grandin da bambina, sognando di liberarsi del silenzio che lo opprimeva. Poi grazie ai genitori e a un percorso attento ha scoperto la comunicazione facilitata e ben presto ha cominciato a scrivere. Da allora scrive sempre, con grande passione e precisione, e col gusto di chi ama le parole e le possibilità che offrono, per raccontare quello che non riesce a dire, per smentire chi pensa che "il quoziente intellettivo sia proporzionale alla quantità di parole emesse nell'aria".